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Lockdown, quando il talento cresce in solitudine

by redazione
in Cultura, Music, People
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Lockdown, quando il talento cresce in solitudine
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Intervista a Francesca Cini, in arte Tekla Bless, cantante

Come ha vissuto questo periodo di lockdown a causa del Covid19?

Nel mio caso il lockdown è cominciato lunedì 17 febbraio, ero salita a Milano per lavoro, quella settimana iniziarono a localizzare il focolaio di Codogno. Consapevole di essere stata in Lombardia ed essendo anche un po’ ipocondriaca, ho deciso per precauzione di iniziare immediatamente la quarantena. Questo lungo periodo distante da affetti, abitudini, dal lavoro e soprattutto dallo studio di registrazione, l’ho vissuto come una benedizione ed una maledizione insieme, chiaramente senza tenere in considerazione i fatti di cronaca e le continue notizie che stavano inevitabilmente proiettando uno scenario disumano e pieno di sofferenza sociale ed economica. Ci sono state molteplici “benedizioni”, aspetti di grande riflessione e calma che da mesi non provavo, il brano “la bella Italia” è nato grazie a questo momento, d’altra parte però le mie passeggiate immersa nelle colline bolognesi e la mia vita sociale ne hanno risentito parecchio, causandomi di tanto in tanto dei down.

Come artista e cantante, la solitudine l’ha aiutata a trovare la concentrazione per scrivere testi e musica o al contrario è stata un freno alla sua creatività?

La solitudine è una connessione al proprio sé, che raramente ascoltiamo con attenzione, è stata quindi un’occasione di crescita, prendendo confidenza con proprie debolezze, senza ricorrere allo svago e alla socializzazione. I miei testi nascono sempre in profonda solitudine e di solito in ambiti poco rumorosi, per questo è stato decisamente un momento molto fertile. Qualche mese prima, parlando al telefono con mia madre, stavo confidandole quanto mi sarebbe piaciuto isolarmi per un po’, fare un ritiro da qualche parte, lontano. In qualche modo la situazione di isolamento c’è stata, avrei preferito la mia solita vacanza a Lanzarote, ma si prende ciò che arriva.

Senza concerti dal vivo, una cantante non si sente, per così dire, “dimezzata”?

Come ogni settore lavorativo ora si dovranno fare i conti con le conseguenze, nel caso specifico della musica ne riparliamo nel 2021 e questo è nel vero senso della parola una catastrofe. L’industria musicale in questi anni non si è evoluta ma totalmente rivoluzionata. Le fonti di guadagno arrivano esclusivamente dalla musica live, perciò è davvero complicato, in quanto non siamo una categoria aiutata a livello statale, vivere. Credo però che possa far apprezzare ancora più intensamente la musica registrata e tornare ad ascoltare accuratamente l’album del nostro artista preferito. Causa la digitalizzazione, anche la musica era associata al puro intrattenimento e non più concepita come arte.

Come resta in contatto con i suoi fan?

Le persone che supportano la mia musica e la mia arte, essendo un’artista emergente, sono facilmente raggiungibili tramite i canali social, con dirette e contenuti in continuo aggiornamento, questo permette di aver un rapporto molto stretto e potersi sentire praticamente ogni giorno.

Il look, talvolta, sembra avere più rilevanza del talento. Non crede che alcuni cantanti di oggi puntino più a colpire per l’aspetto che non per la voce?

Nonostante io sia amante dell’arte fotografica e grafica, che ritengo fondamentali, accostandole alla presentazione di contenuti musicali, attualmente percepisco molta più attenzione rivolta al personaggio e alla copertina piuttosto che ai contenuti. Non credo sia connesso semplicemente all’evoluzione musicale, che ha voluto integrare il talent show come trampolino di lancio e strategia mediatica. Mi sono ritrovata in questa quarantena a fare da giudice in un concorso online per giovani talenti, tutti avevano una grande cura dell’aspetto estetico, però a livello musicale spesso non c’era sostanza. La richiesta attuale del pubblico è spesso mediocrità, facendo per questo confondere l’arte con l’intrattenimento. Purtroppo sono aspetti che vengono accolti anche da strutture come Sanremo, che da sempre ha rappresentato la musica italiana e si ritrova a dover ospitare artisti di dubbia capacità.

Tags: Covid19lockdownmusicsingerTekla Bless
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Comments 1

  1. Michela says:
    3 anni ago

    Brava Francesca un abbraccio e a presto speriamo….. La tua musica deve tornare a crescere😘

    Rispondi

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