Il bollo auto, insieme all’Imu e al canone Rai, è il tributo più odiato dagli italiani. All’orizzonte, però, si intravede la possibilità di abolire il bollo auto grazie ad una proposta di legge appena depositata alla Camera, a prima firma Roberto Caon, di Fare!, il movimento politico che fa capo a Flavio Tosi, il sindaco di Verona. Matteo Renzi si è detto disponibile a valutare questa possibilità. “Siamo soddisfatti che il Presidente del Consiglio stia valutando la nostra proposta”, ci dice Tosi.
Come pensate di abolire il bollo?
Sostituendolo con un lievissimo incremento del costo del carburante, secondo il principio che chi inquina, paga. Inoltre, con l’accoglimento della proposta, pagherebbero giustamente i turisti e i camionisti stranieri, e questo consentirà alle nostre famiglie e alle nostre aziende un risparmio medio annuo superiore al 50 per cento.
Di che cifre parliamo?
La nostra proposta andrebbe anche a eliminare le frodi fiscali sul mancato pagamento del bollo e andrebbe a stroncare il fenomeno delle reimmatricolazioni con targa estera, una pratica che ha assunto proporzioni enormi – con 3,5 milioni di intestatari – e che ogni anno sottrae allo Stato circa mezzo miliardo di euro. Per rientrare ulteriormente del mancato gettito sarebbe sufficiente un’accisa intorno ai 10 centesimi: le Regioni oggi incassano poco più di 3 miliardi dalla tassa di possesso, sui 3,9 previsti. Nel 2014, secondo l’Unione Petrolifera, sono stati venduti 11 miliardi di litri di benzina e 30,4 miliardi di gasolio.
Sembra un principio equo
Non bisogna sottovalutare che l’abolizione del bollo porterebbe all’eliminazione di molti costi sociali, diretti o indiretti, come – uno su tutti – il tempo che gli italiani dedicano al pagamento della tassa: mediamente un’ora all’anno, al ‘costo’ di 20 euro ciascuno, per un valore complessivo che supera il miliardo. Infine, essendo la percorrenza media di un automobilista italiano intorno ai 12 mila chilometri l’anno, il costo sostitutivo del bollo sarebbe in tal caso di circa 100 euro.